Oltre alle cause nefaste del terremoto di magnitudo 8,9 che stamattina ha colpito il Giappone, sta crescendo nella nazione del Sol Levante il timore per gli effetti del disastro sulle centrali nucleari del paese, ubicate nei territori e vicino alle zone interessate dal sisma. Molte di esse sono state evacuate, mentre altre sono in fase di spegnimento.
Il bilancio provvisorio, della catastrofe parla di oltre 300 morti e 350 dispersi, numeri che sembrano purtroppo destinati a salire nelle prossime ore, come confermano i dati gravissimi e non ancora certi, che man mano giungono mentre scriviamo. Naturalmente il pensiero va alle vittime e agli sfollati dell’ennesima calamità naturale che colpisce il pianeta. Il terremoto che ha scosso il Giappone questa mattina è il più forte degli ultimi 150 anni. Una potenza devastante che ha generato uno tzunami di dieci metri di altezza, che si è propagato fino alle Hawaii.
Oltre alle proporzioni delle vittime e dei danni, ad accrescere la tensione e lo sgomento è il pericolo nucleare in atto nella nazione del Sol Levante. Il sisma e il relativo tzunami hanno investito le zone dove sorgono alcune centrali nucleari giapponesi, facendo scattare l’emergenza nucleare. Centrali evacuate e notizie poco confortanti su alcuni reattori con problemi nel loro spegnimento, sono confermate a battutte da tutte le agenzie di stampa internazionali. Sono duemila gli sfollati vicino alla centrale atomica di Fukushima, nella omonims prefettura nord-orientale giapponese, tra le piu' colpite dal terremoto, tutte residenti nel raggio di 2 chilometri dall'impianto nucleare, che sorge alle porte del capoluogo: in precedenza l'agenzia di stampa 'Kyodo' aveva dato notizia di avarie nell'impianto, ma era stata seccamente smentita dal governo centrale.
Timori e paure che non devono essere sottovalutate e che dimostrano una volta di più che quando si parla di nucleare, bisognerebbe porre molta attenzione alle affermazioni che si fanno poiché, se è vero che il nucleare non è pericoloso di per sé, probabilmente è anche sicuro da alcuni punti di vista, ma in casi di malfunzionamenti, errori o disastri naturali come questo, i danni potrebbero essere incalcolabili.
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